00 | Chi siamo




Stéphanie
Arrivata dal Belgio nel 2005, il Villaggio Olimpico è stato il mio primo indirizzo a Roma. (Ironia della sorte: il supermercato si trova in Via Belgio)
Mi ricordo di aver pianto quando A. mi ha annunciato dove saremmo andati a vivere.
La casa era stata quella di sua nonna e a parte l’arredamento adeguato a una donna di 80 anni, il Villaggio Olimpico non era certo ciò che mi immaginavo quando ho scelto di vivere nella città Eterna. Tutti questi palazzi identici, su piloti, sembravano quello che noi in francese chiamiamo “gabbie per galline”.
Alla fine ho abitato al Villaggio, in attesa che la nostra nuova casa fosse pronta, per tre anni, semplicemente rimbiancando i muri ed eliminando qualche arredo eccessivamente nonnesco e... al buio della sera osservando le finestre del palazzo di fronte chiedendomi come fossero dentro quelle case. Mi sono innamorata del Villaggio Olimpico non per la sua storia, che conoscevo poco, ma per il mistero delle finestre senza nome, e per il fascino che esercitavano su di me questi spazi cosi identici eppure così diversi a secondo delle personalità che li abitavano.
 Questo blog vuole scoprire questi spazi, capire chi li abita e far conoscere un luogo troppo spesso sconosciuto agli stessi romani.

Annachiara
Dopo dieci anni di Trastevere, abbastanza terrorizzata (ma dopo aver ricostruito praticamente tutto l’appartamento) mi sono trasferita con V. al Villaggio nella casa dove avevano abitato per 3 anni Stephanie e A. Sino ad allora, pur essendo nata a Roma, non ero mai stata al Villaggio, non avevo amici provenienti da qui, non conoscevo nessuno e le uniche cose che sapevo della zona erano quelle poco incoraggianti che più di una persona mi aveva detto: il Villaggio era un brutto posto per vivere, infossato, discretamente degradato e frequentato da trans. Sì certo, molti mi dicevano che stava cambiando ma per me Roma erano i vicoli, il casino, le trattorie, i turisti, le piazzette e i bar, di certo non i palazzi asettici, razionalisti e solitari del Villaggio. Non ero perciò raggiante all’idea del trasferimento. Piano piano invece ho cominciato a scoprire una Roma diversa e giorno dopo giorno me ne sono innamorata anche io. Perchè il Villaggio è un posto unico, in rapido cambiamento, e sopratutto diverso dal resto di Roma. Quando arriva la sera anche io mi ritrovo a sbirciare dentro le case degli altri. Questo è forse l’unico quartiere di Roma dove quasi non esistono tende quindi è molto semplice scoprire cosa c’è al di là dei vetri: dalla casa della signora che abita qui dal 1960 ancora arredata esattamente come all’epoca, al loft di superdesign. Adesso al Villaggio c’è di tutto e questa pluralità unita ad un disegno urbanisticamente e architettonicamente peculiare, studiato e per nulla romano lo rendono un posto unico in questa città. Per questo ci piace, lo vogliamo scoprire e ve lo vogliamo raccontare.

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1 Response to 00 | Chi siamo

  1. Mike says:

    Salve, interesante questo blog! Sono un giornalista belga che scrive sui quartieri romani (Tomba di Nerone, Tor Sapienza, San Saba,...). Adesso vorrei scrivere sul Villaggio. Lei viva ancora lì? Saluti, Mike

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