07 | I [NOVE] del Villaggio Olimpico

Marco Rapaccini - ©[nove]

[nove] è un gruppo di fotografi associati, fondato a Roma alla fine del 2008, dedito ad attività di ricerca e diffusione della fotografia contemporanea, italiana e internazionale, attraverso l’organizzazione di lecture, workshop, esposizioni e la realizzazione di progetti fotografici. Nel 2010 il collettivo ha realizzato un progetto dedicato al Villaggio Olimpico di Roma che si è concluso con una mostra fotografica all’interno di FotoGrafia 2010 e con la pubblicazione del volume Villaggio Olimpico Roma edito da Postcart Edizioni. I fotografi di [nove] sono Alessandro Dandini de Sylva, Antonello Mazzei, Eleonora Calvelli, Federico Ciamei e Marco Rapaccini. I [nove] hanno loro studio in Via Argentina. 


Alessandro Dandini - ©[nove]

Come vi siete incontrati e perché avete deciso di creare il collettivo [nove]? 
Alcuni fotografi del collettivo si sono incontrati a Marzo 2008 durante un workshop sulla Via Francigena curato da Marco Delogu il quale all'inizio è stato il trait d'union del gruppo. A Settembre 2008, Delogu ha delegato al collettivo appena nato il compito di organizzare attività culturali all'interno della Project Room di Villa Glori. Per un paio d'anni abbiamo ospitato mostre, lecture e workshop con fotografi di respiro internazionale. Non è stato facile portare in questo luogo un pubblico, anche perchè la Project Room di Villa Glori è molto ben nascosta e il Villaggio Olimpico soffre per l'isolamento dal resto di Roma. Successivamente per la maggior parte di noi il desiderio di scattare è stato predominante rispetto ai programmi di curatela e organizzazione di eventi; e poi dopo la pubblicazione del volume sul Villaggio Olimpico la spinta a concentrarsi su progetti individuali ha prevalso rispetto alla volontà di realizzare lavori di gruppo. Infine, dal 2011 lo spazio della Project Room è stato destinato da Delogu ad altri progetti.


"Villaggio Olimpico Roma" sembra essere il vostro primo progetto comune. Perché avete scelto proprio il Villaggio come primo soggetto?
Fin dai primi giorni trascorsi alla Project Room di Villa Glori, siamo stati affascinati dall'unicità de luogo. Un quartiere moderno e centrale dall'aria malinconica, sconosciuto ai più. Abbiamo pensato che fosse interessante scoprirlo fino in fondo, sull'onda della celebrazione dell'imminente cinquantenario dalla sua inaugurazione e in vista di un possibile coinvolgimento della città di Roma nelle prossime Olimpiadi del 2020. 



Federico Calvelli - ©[nove]
Il Vostro libro immortala alcuni personaggi storici del Villaggio come il parrucchiere e il proprietario dell’alimentari, come sono andati gli incontri? 
Giravamo in gruppo, col cavalletto in spalla, probabilmente dovevamo avere un'aria minacciosa. Ci abbiamo messo un po' di tempo a conquistare la fiducia degli abitanti che comunque ci hanno accolto con simpatia.

Il vostro libro mostra, a nostro parere, il volto e l’anima più surreale di questo quartiere. E’ quella che vi affascina di più o è quella che avete trovato dominante?
Il Villaggio è surreale, visto dalla strada sembra quasi disabitato a parte i liceali con le loro minicar e gli studenti della scuola guida. I negozi sono nascosti, quasi senza insegne, vedendo le foto non si può sapere con certezza se sono state scattate oggi o cinquanta anni fa.

 Avevate già le idee chiare su cosa e chi fotografare o sono stati il caso e le circostanze ad ispirarvi?

Essendo 4 autori + 1(Alessandro non ha partecipato al libro ma ha esposto la quinta visione del Villaggio alla mostra per FotoGrafia 2010)  e volendo "coprire" diversi aspetti del luogo, ci siamo subito divisi dei compiti, sotto la guida della nostra curatrice, Michela Papalia. Dopo le direttive iniziali, abbiano lasciato che il caso e le spinte emotive ci guidassero nel progetto. Poi Michela mano a mano sceglieva le foto insieme a noi e ci suggeriva nuove soluzioni. L'idea del libro è nata quasi subito condizionando lo sviluppo del progetto; non appena finito di scattare abbiamo preso parte al workshop su "La costruzione del libro fotografico", organizzato da 3/3 in collaborazione con Postcart e tenuto dalla fotografa giapponese Rinko Kawauchi. In questa occasione abbiamo conosciuto Claudio Corrivetti a cui la maquette del libro è piaciuta e ha voluto pubblicarlo. E' stata una bella scommessa vinta.


Eleonora Calvelli - ©[nove]
Dopo la pubblicazione del libro avete avuto reazioni da parte degli abitanti del Villaggio?
Gli abitanti del villaggio erano incuriositi e perciò sono venuti a vedere la mostra, apprezzando molto il libro. In generale non abbiamo avuto particolari reazioni da parte dei soggetti ritratti, sappiamo però che il libro ha venduto molte copie alla libreria dell'Auditorium.


Antonello Mazzei - ©[nove]
Dopo la vostra esperienza che idea vi siete fatti del Villaggio? Come pensate che si svilupperà 
questo quartiere? Vi piace?

E' uno dei luoghi più interessanti della città, senza dubbio. Andrebbero rivalutati alcuni spazi come i giardini condominiali e le aiuole pubbliche per farlo tornare "quartiere a misura d'uomo", caratteristica centrale del progetto di Luigi Moretti.

Esiste un brano musicale che potrebbe illustrare il vostro libro?
Sicuramente un vecchio vinile con la copertina rosa.





Grazie ai [nove] per la disponibilità.

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2 Responses to 07 | I [NOVE] del Villaggio Olimpico

  1. queste cinque fotografie mi piacciono perché ognuna a suo modo reinterpretano la realtà e ne propongono aspetti inusuali e familiari al tempo stesso, complimenti!

  2. Anonimo says:

    Belle foto! Mi ricordano Tim Davis...

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