01 | Villaggio Olimpico

"Le popolazioni di un grande centro urbano hanno lo specchio del loro modo di vivere – cioè della loro civiltà – nella misura, nel disegno, nella dislocazione degli spazi verdi di cui possono usufruire. Non sarà mai abbastanza la cura di chi ha la responsabilità di governo nell’avvantaggiare realisticamente e praticamente - e non con promesse e affermazioni teoriche – la quantità di verde e soprattutto la disposizione di questo verde nel territorio di una grande città. "
Luigi Moretti

Il Villaggio Olimpico è stato progettato nel 1958 dagli architetti Vittorio Cafiero, Adalberto Libera, Amedeo Luccichenti, Vincenzo Monaco e Luigi Moretti per ospitare gli atleti della XVII Olimpiade durante il periodo dei Giochi, su incarico dell’INCIS, l’Istituto Nazionale per le case degli impiegati dello Stato. La costruzione, suddivisa in 5 lotti e affidata a 35 imprese, è avvenuta nel brevissimo arco di 22 mesi. Il Villaggio si estende su una superficie di 35 ettari, di cui 16 sono dedicati al verde, 12 a servizi e strade e soltanto 7 alle abitazioni, nell’ottica di “un’architettura che risulti immersa in un parco il cui terreno va a congiungersi, fino a confondersi, con il verde di Villa Glori” (Incis ’60).
Il rispetto dell’ambiente e l’importanza del verde sono gli elementi fondamentali intorno ai quali viene costruito il Villaggio Olimpico. Per continuare a leggere il post clicca sul titolo!



Le costruzioni sono progettate secondo due diversi schemi, l’uno “ a croce” e l’altro “in linea”, di altezza variabile, dai 2 ai 5 piani, sollevati su pilotis. Gli appartamenti all’interno sono di diverse estensioni, dai più piccoli a due vani, sino ai più grandi di 5 vani più servizi. Il Viadotto di Corso Francia, la cui progettazione e realizzazione furono assegnate a Nervi, attraversa il Villaggio senza interromperne la continuità. Negli Spazi verdi, creati, pensati e distribuiti secondo calcoli che prendono in considerazione le altezze degli edifici, il numero degli abitanti e le tipologie dei lotti, sono state piantate 800 piante ad alto fusto (pini, cipressi, salici, ecc...) e diversi tipi di arbusti e cespugli. Il centro commerciale del quartiere è Piazza Grecia. La chiesa di San Valentino è stata invece costruita soltanto negli anni ‘80 su progetto di Francesco Berarducci.

Gli edifici del Villaggio hanno una struttura portante in cemento armato, mentre esternamente sono rivestiti di liste di cotto giallo a ricorsi orizzontali, mentre i pilotis sono lasciati a vista.
Alla chiusura dei Giochi i 1348 alloggi, di proprietà dell’Incis, vengono assegnati alle famiglie dei Dipendenti dello Stato.

Riconosciuto uno dei migliori quartieri di edilizia pubblica realizzati a Roma, il progetto del Villaggio Olimpico vince nel 1961 il premio regionale IN/ARCH.

Fonte: Cristiana Marcosano Dell’Erba


Bibliografia
Ministero dei lavori pubblici. Centro studi, Opere per l’Olimpiade di Roma, Roma, Tip. Abete, 1960

Tirincanti Giulio, Il Villaggio Olimpico è un esempio di tecnica edilizia e di economicità, in «Il Messaggero», 19 feb. 1960

Germani R., Il Villaggio Olimpico, in «Edilizia popolare», 1960, 35, pp. 27-30

Vindigni G., Il Villaggio Olimpico, in «Costruire», 1961, 7, pp. 23-52

Rossi Piero Ostilio, Villaggio Olimpico, in Roma: guida all’ architettura moderna 1909-1984, Roma-Bari, Laterza, 1984, pp. 206-209 (Grandi opere)

Belluzzi Amedeo – Conforti Claudia, Architettura italiana: 1944-1984, Roma-Bari, Laterza, 1985, p. 11

Luigi Moretti, a cura di Salvatore Santuccio, Bologna, Zanichelli, 1986 (Serie di architettura, 21), pp. 105-107

Garofalo Francesco, Moretti e Roma, Itinerario Domus 75, in «Domus», 1992, 734

Luigi Moretti: opere e scritti, [a cura di] Federico Bucci, Marco Mulazzani, Milano, Electa, 2000 (Documenti di architettura) Belli Gemma, Luigi Moretti: il progetto dello spazio sacro, Firenze, Alinea, 2003, pp. 81-87 (Saggi e documenti di storia dell’architettura, 43)

Finelli Luciana, Luigi Moretti la promessa e il debito: architetture 1926-1973, con un saggio su La casa della Gioventù in Trastevere di Luigi Corvaja e Antonino Gurgone, Roma, Officina, 20052 , pp. 74-78

Greco Antonella – Remiddi Gaia, Luigi Moretti: guida alle opere romane, Roma, Palombi, 2006, p. C 34 (Il moderno attraverso Roma, 5)

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